Esiste ununica
superpotenza,
lAmerica.
Ed è probabile
che rimanga tale se gli europei
non vorranno
raddoppiare la proporzione del prodotto nazionale lordo per la difesa.
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Francia e Germania rendono la vita difficile al presidente americano,
ma a complicare le cose è la retorica. Liquidare Parigi e
Berlino come vecchia Europa è un errore tattico
e pratico. Ma è la novità assoluta del rapporto franco-tedesco
che ne ha esaltato la forza. Tra il 1870 e il 1945 lEuropa
è stata dilaniata da tre guerre. Oggi un conflitto tra gli
antichi nemici è impensabile. Dalla Comunità del Carbone
e dellAcciaio (Ceca, 1951) allUnione europea, la collaborazione
franco-tedesca ha creato qualcosa di inedito.
LUnione non è un nuovo Stato nazionale dotato di un
esercito possente. Gli europei non sono affatto imbarcati tutti
insieme sullidentica nave sovrana, ma le navi nazionali sono
legate una con laltra, formando unisola di stabilità
unica nel suo genere.
Alcuni scettici americani si lamentano degli Euro-codardi
che mancano di risorse, ma vorrebbero combattere o persino sviluppare
una politica di difesa comune. Siccome lEuropa ha un potenziale
militare inferiore, si sente dire che gli europei vengono da Venere
e gli americani da Marte. Però i luoghi comuni mettono in
ombra differenze importanti. In fin dei conti il Regno Unito, lItalia,
la Spagna e la Danimarca, così come i nuovi europei,
hanno segnalato una volontà di servirsi della forza in Iraq.
E un sondaggio del Pew Charitable Trusts ha dimostrato che vi sono
molti europei con opinioni americaned in politica, e
molti americani con opinioni europee.

Ancora più importante: gli scettici hanno una visione miope
del potere, troppo focalizzata sulla dimensione militare, dove gli
Stati Uniti eccellono. Però il potere nel XXI secolo è
distribuito in maniera differente sulle diverse questioni, e somiglia
a un gioco di scacchi tridimensionale.
Sulla scacchiera più alta delle questioni militari il mondo
è unipolare. Esiste ununica superpotenza, lAmerica.
Ed è probabile che rimanga tale se gli europei non vorranno
raddoppiare la proporzione del prodotto nazionale lordo che spendono
per la difesa. Ma anche se più modeste, le capacità
europee non vanno sottovalutate. La partecipazione europea a una
coalizione contro lIraq di Saddam Hussein ha contribuito a
legittimare la causa statunitense, e le nazioni europee che si sono
impegnate più a lungo potrebbero svolgere un ruolo essenziale
nel dopoguerra.
La scacchiera di mezzo delle questioni economiche è in netto
contrasto con quella militare. Qui la bilancia del potere del mondo
è multipolare. Gli Stati Uniti non possono conseguire un
accordo commerciale globale senza il consenso dellEuropa e
di altri Paesi. Nel campo dellantitrust, la General Electric
non ha avuto la possibilità di fondersi con Honeywell perché
la Commissione europea si è opposta alla transazione. E,
poco tempo dopo, la Microsoft è stata costretta ad adeguarsi
alle norme europee sulla privacy. Per di più, nonostante
la popolarità politica degli Stati Uniti nella Nuova Europa,
gli Usa vi stanno diventando meno presenti in affari e in investimenti.
La scacchiera più bassa del gioco tridimensionale è
quella delle questioni transnazionali al di fuori del controllo
dei governi. Immigrazione illegale, droga, cartelli del crimine,
diffusione di malattie infettive, cambiamento globale del clima
e, ovviamente, reti terroristiche transnazionali. Su questa scacchiera
il potere è organizzato in maniera caotica ed è insensato
parlare di unipolarismo, di egemonia o di Impero americano. Questi
problemi non possono essere risolti con la forza militare o dagli
Stati Uniti da soli. La collaborazione con altri Paesi, soprattutto
con quelli europei ricchi di esperienze specifiche, è fondamentale.
È improbabile che lEuropa si metta a breve termine
in pari con la potenza militare degli Stati Uniti, ma dispone di
argomenti validi per produrre un potere solido, vale a dire la capacità
di far fare agli altri ciò che altrimenti non avrebbero fatto.
Inoltre, nonostante le divisioni interne, la cultura europea, i
valori e il successo dellUe hanno prodotto una buona quantità
di potere morbido, cioè la capacità di attrarre invece
che costringere gli altri.
Nonostante le differenze politiche sullIraq, non ci sono due
luoghi al mondo che condividano così tanto i valori fondamentali
di democrazia, di libertà, di tolleranza e di diritti umani
come lEuropa e gli Stati Uniti dAmerica. I presidenti
di Usa e Francia dovrebbero raffreddare la retorica esagerata che
getta ombra su queste somiglianze e sullimportanza di lavorare
assieme.
La Francia dovrebbe pensarci ancora, prima di far deragliare il
treno, servendosi in futuro del proprio diritto di veto alle Nazioni
Unite. E negli Stati Uniti i sostenitori del disarmo unilaterale
dovrebbero tenere a mente che quelli che concentrano tutta lattenzione
su una scacchiera sola del gioco tridimensionale è probabile
che alla fine finiscano per perdere.
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