Nellultimo mezzo secolo, lEuropa
ha perso ciò che per secoli è stato
il suo maggiore vantaggio
competitivo,
listruzione
superiore.
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In questi tempi si sente spesso parlare di minacce alla posizione
dellEuropa nel mondo e del suo inevitabile declino
rispetto non soltanto agli Stati Uniti dAmerica, ma anche
ai centri emergenti di ricchezza e potere come la Cina e lIndia.
I francesi hanno trasformato queste ansie in un progetto per lUnione
europea: un programma per lo sviluppo di campioni industriali europei,
di una politica estera unificata e di forze militari più
potenti e integrate. Ritengo tuttavia che la minaccia alla posizione
del Vecchio Continente vada oltre tutto ciò, e che, in larga
misura, sia autoimposta.
Nellultimo mezzo secolo, lEuropa ha goduto di una prosperità
senza pari nella sua storia. Tuttavia, durante questo periodo ha
perso quasi intenzionalmente ciò che per secoli
è stato il suo maggiore vantaggio competitivo, listruzione
superiore. LEuropa ha trascurato le proprie università.
Dopo tutto, lascesa dellEuropa, dallXI secolo
in avanti, è stata strettamente collegata allo sviluppo delle
sue università. Nel periodo di maggiore splendore, le università
offrivano un modello di discussione disciplinata e di ricerca disinteressata
del sapere, allontanandosi in questo modo dalle proprie origini
clericali. Nelle università dellAlto Medioevo, come
Padova e Parigi, la critica della fisica aristotelica ha svolto
un ruolo importante nella nascita della fisica moderna e del metodo
sperimentale.

Nel XIX secolo le università europee hanno definito gli
standard del sapere propriamente detto in tutto il mondo civilizzato.
Il loro ruolo era sociale e intellettuale. Come il clero medioevale,
le università erano al di fuori della stratificazione sociale
convenzionale e offrivano uno strumento di mobilità sociale.
Nel XX secolo, negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale,
limportanza dellegemonia intellettuale europea viene
rivelata dalla fuga di un numero elevato di accademici europei,
spesso ebrei, verso il Nord America. Essi hanno contribuito alla
nascita delle università americane.
A che punto siamo attualmente? Tra le università europee,
tra le migliori venti, appaiono soltanto i nomi di Oxford e di Cambridge.
Le università americane vincono di gran lunga la competizione.
E lassegnazione dei Premi Nobel segue lo stesso andamento.
Ma perché accade tutto ciò?
Una domanda ovvia relativa alla qualità della ricerca
universitaria e dellinsegnamento riguarda il finanziamento
delle università. La discrepanza tra la percentuale di Prodotto
interno lordo destinata al finanziamento universitario negli Stati
Uniti e nellUnione europea è scioccante. In media,
gli Stati Uniti destinano alle proprie università più
del doppio rispetto allUnione europea, il 2,6 per cento contro
l1,2 per cento. Le conseguenze per il supporto agli studenti
sono amare, anche se il numero di ragazzi coinvolti nellistruzione
terziaria è molto inferiore. Le conseguenze per aule, risorse
bibliotecarie e laboratori sono fin troppo evidenti.
Un articolo apparso su Le Figaro questanno ha fatto notare
che chiunque venga lasciato in un edificio di una qualsiasi università
francese potrebbe indiscutibilmente pensare di trovarsi in un Paese
del Terzo Mondo recentemente colpito da una guerra civile. Vernice
scrostata, graffiti e sistemi idraulici difettosi sono allordine
del giorno. La situazione non è così ovunque
i Paesi nordici e i Paesi Bassi sono uneccezione ma
è abbastanza diffusa da essere preoccupante.
Largomento del finanziamento universitario solleva, giustamente,
una domanda sul ruolo dei finanziamenti privati, che spesso fanno
la differenza nella spesa del Pil tra Stati Uniti e Ue. È
solo un caso che il successo di Oxford e di Cambridge derivi dal
fatto che godono di significativi finanziamenti privati? Il ruolo
dominante dello Stato nel finanziamento delle università
europee è in netto contrasto con la tradizione americana
degli ex-alunni che sostengono la propria Alma Mater.

Il finanziamento privato non solo influenza le risorse disponibili,
ma anche lautonomia dellistituzione e latteggiamento
dei suoi laureati. Un elemento straordinario degli studenti americani
è che, nonostante paghino alte rette e si laureino con debiti
considerevoli, provano gratitudine nei confronti della propria università,
il che, francamente, non è una caratteristica frequente sulla
scena europea. Contribuire al costo della propria istruzione li
rende più riconoscenti, e quindi studenti più diligenti?
Maggiori finanziamenti privati alle università dovrebbero
diventare obiettivo della politica pubblica. Ma in questo modo verrà
turbato il sistema europeo basato sul welfare. Prendiamo in considerazione
le reazioni di protesta sollevate dallaumento, relativamente
modesto, delle rette universitarie voluto da Londra e il fallimento
della classe politica e dei media inglesi nel far comprendere alla
gente che negli Stati Uniti le rette più elevate vengono
in parte distribuite per sovvenzionare gli studenti provenienti
da famiglie meno abbienti.
Leccessiva fiducia nel finanziamento pubblico delle università
europee potrebbe inibire il loro ruolo di promotori della mobilità
sociale. Legualitarismo dei sistemi universitari europei riduce
la loro capacità di rivolgersi ad aspirazioni educative differenti,
differenti gradi di motivazione e differenti livelli di abilità.
Nel Regno Unito la proposta di rinominare i politecnici università
è nata dalla paura di creare laureati di seconda classe.
Il contrasto con gli Stati Uniti dove gli junior college,
i liberal arts college privati, le università statali e private
offrono apparentemente un sistema maggiormente rivolto ai vari interessi
e abilità è molto evidente. Una maggiore varietà
istituzionale riduce il timore di un sistema binario
(ossia basato sulle classi). Il retaggio del conflitto di classe
in Europa sta ostacolando lo sviluppo di università di alto
livello in unepoca distruzione superiore di massa. La
sfiducia nei finanziamenti privati, la filantropia che ha un ruolo
ridotto rispetto agli Stati Uniti, lostilità populista
alla selezione degli studenti in base alle capacità, tutto
ciò agisce contro lo sviluppo di un sistema di eccellenza.
E lEuropa ne esce perdente.
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