Una
rettifica più che legittima
Venerdì 9 settembre 2005: La Gazzetta del Mezzogiorno, Cultura
e Spettacoli, pag. 20. È un vecchio numero di giornale,
uno spazio intero dedicato al successo letterario della penisola
pugliese; me lha portato a far vedere un fedele lettore, chiedendomi
se mai avessi letto questo pezzo. È firmato da
un certo Gino L. Di Mitri, che non conosco e che, in verità,
non mi conosce. Vi è un accenno al sottoscritto, che risale
alla data di cui in principio: uno svarione tale da citare per danni
lo sprovveduto autore.
Dunque, secondo costui io sono morto da un bel po di tempo
e avrei prodotto, con la mia assenza, un certo guasto letterario
a questo nobile Paese. Una frase, che riprendo alla lettera, da
una grossa balla scritta e stampata: Morti Florio Santini,
che pur sempre era un minore, e il grande Paolo Caccia Dominioni,
la letteratura sembra disertare la Terra dOtranto.
La frase mi allieta e mi onora; rimane il fatto che sono ancora
vivo. Allora? Comè possibile che nessuno abbia spedito
formali condoglianze a casa mia?
Evidentemente nessuno ha letto il succoso articolo, ricavandone
unimprovvisa funebre notizia di una certa (voglio sperare...)
importanza culturale. Mi chiedo, di conseguenza, a cosa servono
i giornali e chi ne corregge le bozze, quelle bozze su cui sto distruggendomi
gli occhi.

Tutta la mia gratitudine, dunque, per il presente aggiornamento,
che proviene da un amico di Torre dellOrso, e non certo dalluniversità.
Si è trasformata in un saggio di dietrologia, quella rilettura
della quale ingiustamente tutti dicono corna. Invece, in questo
imperdonabile caso, è provvidenziale, doverosa, lecita.
Non sapevo che due personaggi come Florio Santini e Paolo Caccia
Dominioni fossero tanto autorevoli e necessari nel campo delle lettere
salentine. Ringrazio perciò chi stampò lerrore,
che secondo molti fa da indizio di buona fortuna.
Come scrivevo sopra, rimane il fatto che, da quel venerdì
9 settembre 2005, è trascorso un bel po di tempo e
lauspicata vis letteraria di Terra dOtranto sè
indebolita assai. Perché? Spiegazione facile. Seguite questi
nomi: continuano ad essere sempre gli stessi, anche se scelgo i
maggiori. Dico Tommaso Fiore, Vittorio Bodini, Antonio L. Verri,
Vittorio Pagano, Gino Pisanò, Giacomo Mojoli, Michele Di
Carlo e molti altri ancora...
Rimane una lacuna grave, e vorrei farvela notare per correttezza.
È quel tipo strano di Asino Arpista, che La Gazzetta
del Mezzogiorno distrattamente seppellì ante litteram;
proprio lui, non scherzo! Evviva chi legge allindietro!
florio santini
Cinque
poesie dalla terra crocifissa
Conoscevamo già la cifra stilistica di Salvatore
Bello, appartato poeta (ma anche umoroso narratore), nel quale le
manifestazioni del reale e dellonirico si incardinano su piani
equidistanti e simmetrici, con una resa credibile del tracciato
creativo. Qui cogliamo alcuni versi elettivamene scelti, ritenendo
che in essi dato concreto e visione si fanno insieme tramite maieutico,
veicolo cognitivo, punto di volta, concerto lirico intrigante.
Da osservare che poesia dopo poesia anche il codice linguistico
denota un registro originale, riconoscibile, afferente a una sfera
semantica sapientemente risolta in un alfabeto colto, e in una grafia
narrativa, in unalgebra metrica, che traducono la voce di
Salvatore Bello in pregevoli atti comunicativi di canto diretto,
e in larghe vibrazioni della memoria, del presente. E del cuore.
a.b.
Acqua di roccia
Se il tuo pensiero più tuo elude
il fonte della vita, mortale
la stretta di ataviche spire, lamento
lo scorrere lento di carsica vena.
Di amen in amen apocalittici eventi
contammo; chi espunge la regale
natura gonfiandosi di libero arbitrio?
Un fardello taggrava il passo,
e vai solitario per inferni dopachi
deserti, a te stesso invisibile,
inviso al creato tradito. E mentre
irrompe nellagorà il tuono del vero,
e un lampo di genio addita
un senso di rotta, sta attento
a staccare la spina incarnita
nellacqua di roccia, lucente, che
sverginata o svenata non sia. E tu
come un fiotto venisti a luce,
eloquente sei qui, ma inerte
con chi ti ideò immortale,
e al varco fatale attende, paziente.
Dal primo vagito allultimo
gelo affannano cupi fantasmi,
acute brame corrodono. E più,
più non sanno come sfamarti
e dissetarti le provvide mani
della terra crocifisse, morenti.
I sentieri degli avi
Luno tra agavi portava al mare,
laltro tra ginestre alla collina,
rimandano a unetà, a una storia,
a scambi di ridenti sguardi, di tenere
compiacenze di qua dai tratti
indecifrabili del cuore, dai disciolti
aneliti, dai convenevoli.
Per chine e ascese lei trasalendo
a un fruscio da siepe a siepe, a svolazzi
da ramo a ramo, e se urtava a un sasso
a un puntello a un rovo, lui a stringerle
il polso, carezza danima, respiro
di fronda, crepuscolare frinire di cicala.
Fin che lombre affrettavano al luogo avito,
a un recondito nido di care sembianze
che un lume perenne animava.
Mi distolgo dagli estesi orizzonti
Linverno è passato, ho svegliato
laurora biondo crine disciolto, labbra
dischiuse allaria novella; contro il ruvido
affaccio dAltomare sinfrange
il gridìo dei gabbiani e mi svia
dallarterioso distonico fluire;
vette innevate allopposta ripa, già
salpato il naviglio stipato di ruggini
e danime votate ai gorghi; fu
a un esausto tramonto che un divo sole
parvemi affogare in una fluida voràgo,
il crepuscolo mavvolse di domestiche ombre
e paventai un viaggio senza ritorno;
o lora sappressa?, mi distolgo
dagli estesi orizzonti, da questo
recinto desigui passi, saturo damore.
Una vela, o vecchissima mia, ci attende
per una rada assegnata, per una quiete
non fugace al riparo dalle folgori.
Onirica per Emanuel
Traluce il sogno di puerili ardori,
ma un cielo infido già sabbruna,
teschi dentati oscillano tra i cipressi.
Seduto sul cantone riesumi il tempo
che un panno di delizia innocente
tavvinse a una poppa di caldo latte;
o vai avido al balcone della figlia
bella di fiori accesi sul petto lunare; e più
mi sorprendi, Emanuel qui nato ai Grotti,
che al tuo sax vibra New York
e in spechi dei giganti di vetro
sfidi al flauto la dolce Euterpe
dietro traendoti la corte maliarda
delle notti insonni (insisto
a rammentarti i vizi capitali). Torni
a questi lidi che vaghezza dalbe
e tramonti si contendono: carezze
vaporose intorno allaurorale grembo,
viluppi rossifuoco di dolce puerpera.
Tintinnano gocciole dai gerani,
o sei tu che piangi, Emanuel?
A Michele che sposò la luna
Si leva con le stelle alte,
si disseta alla fonte littoria
in piazza Arcudi, prende un viottolo
uno dei tanti per uliveti e orti: sradica e pianta
per due euro che spende al Bar o ai Tabacchi.
Farnetica alto, a ogni passo una tirata,
a ogni sagrato una mezza croce.
Michele ignora gaudi e dolori,
sul pagliericcio col mozzicone spento
tra lindice e il medio, col suo sorriso scemo
appeso al labbro: Iu àbbitu cquài,
cquài dormu e moru cquài,
Qui abito, qui dormo e muoio qui;
al finestrello un tondo di luna.
L'isola
globale
Nelle mie opere ho sempre cercato di interpretare il mondo, il
tutto della nostra esperienza umana, attraverso quel poco che ci
è concesso di conoscere, cioè lambiente, il
luogo in cui si nasce e si cresce. In questo caso si tratta di Malta,
una terra eccezionalmente piccola, che comunque raccoglie in sé
tutte le qualità che compongono una nazione grande, completa.
A mio parere, anche in base a quanto ho cercato di mettere in evidenza
nella mia ricerca sul tema, questa fragile isola è riuscita
a sopravvivere e ad essere riconosciuta anche come uno degli Stati
membri dellUnione europea, perché ha affermato la propria
identità, quella di isola molto piccola, ma completa.
Il tema esistenziale, comunque, continua ad essere presente. Isola
come terra dove si vive, terra come isola interiore. In queste condizioni,
dunque, si possono riconoscere tutti gli abitanti della terra, ununica
isola, in cerca di senso e si significato.
In questi haiku, una breve scelta di quanto sono riuscito a scrivere
in vari Paesi stranieri, cerco di esprimere il senso del mistero
di chi si riconosce come completo e altrettanto piccolo in un mondo
così grande e incompleto. La realtà e il desiderio:
le due componenti di una terra perfetta, inaccessibile. Il resto
delluniverso invita nuove riflessioni.
Spero, dunque, che questi haiku possano offrire non soltanto una
riflessione sul Sud europeo, dove termina in qualche modo la penisola
italiana, ma anche un pensiero su quanto si può far ancora
per costruire un mondo di uomini che si riconoscano nella loro umanità
come tale. Il ruolo della poesia deve essere questo, altrimenti
la poesia è semplicemente un genere inaridito, estinto, un
lusso formale e inutile.
oliver friggieri
Gira il mondo,
Il luna-park della vita
Fa giro-giro-tondo.
Di fronte agli applausi
Leone e tigre al circo
Vogliono la giungla.
Passata è la festa,
Pillola dellanno
Contro la routine.
Suonano le campane
Per ogni occasione. Sanno
Ogni gioia e ogni dolore.
Un uomo e una donna
Mai daccordo prima, ora
Insieme nella tomba.
Davanti alla gente
Il buffone ride, piange
Quandè solo.
Quando parli
Capisci quante cose sono
senza nome.
Fai scendere nel cuore
Il secchio e taccorgi
Che il pozzo è senza fondo.
Quando al tuo cuore
Parli, e lui tace,
Aspettati la fine.
Per ogni viaggio
Serve un passaporto,
Per il viaggio del cuore no.
Luccello attende
Di voltar pagina: dal trespolo
Al piolo.
Per laltro mondo,
Un biglietto aperto.
Attendilo, prima o poi.
Appena tocchi il timo,
Se ne accorge. Per parlarti
Ti riempie di profumo.
Di fronte alle vetrine
Un mendicante cerca nelle tasche
E ci trova un buco.
Allombra la pianta
Ha atteso il sole e infine
È morta di tristezza.
Lasino della noria
Triste chiede perché
Non sarriva mai.
Luomo con il cibo
Muore: dove con il troppo,
Dove con il poco.
Londa orgogliosa
Andando a riva
Si sfilaccia tutta.
Se degli amici hanno litigato
È solo il crollo
Duna casa dargilla.
I ragazzi con la sabbia
Costruiscono castelli e poi
Continuano a desiderarli.
È un suono la parola.
Appena entra in te rimbomba
Tutta lanima.
Un vecchio vuol capire
Cosa ha fatto il tempo.
Niente testimoni fuorchè le foto.
Il cuore si fende
Ogni giorno poco a poco,
Infine spezzato cede.
Conserva la chiave
Dopo aver aperto il cuore,
Così puoi richiuderlo.
Sè spaventata la farfalla
Appena sè posata
Su un fiore di plastica.
Con un po damore
Il cane si lega a te
Con un contratto a vita.
Noè sullarca
Volendo piacere a Dio
Fece entrare tutti gli animali.
Sè fatta lautopsia
Al poeta, hanno trovato
Un cuore infranto.
Dalla luna luomo
Non ha portato niente,
Solo delusioni.
Hanno abbattuto lalbero.
I suoi uccelli confusi
Ne vanno in cerca.
Dal grattacielo
Luomo scorge di lontano
Le caverne da cui proviene.
Mentre moriamo
Ci portiamo dietro
Il desiderio di vivere.
Dalle porte del Paradiso
Le anime buone passano
Senza passaporto.
Una farfalla al buio
Si è invaghita duna candela
E sè bruciata.
Per le nostre madri
I bambini sono marinai
Perché li portano le navi.
Bevi per dimenticare?
Se hai bevuto sognerai:
E il sogno ti fa ricordare tutto.
Se larcobaleno
Perde i colori, diventerà
Solo unincurvatura.
Quando credi
Di sapere i numeri
Conta le stelle.
Di tutti i viaggi
Luomo più si stanca
Di quello del cuore.
Uomo e donna
Oggi unico cuore, domani
Forse nemici.
Lasino insultato
In silenzio piange.
Dio gli asciuga le lacrime.
Sul palco la vittima
Finge di morire.
Il toro muore davvero.
Raglia lasino.
La gente ride. Dio
Lammira.
Luccello stamattina
non ha cantato; forse
ha fatto brutti sogni.
In cima alle montagne
Lesploratore saccorge
Che non è il suo posto.
Dal fondo del mare
Il sommozzatore riemerge
Col senso del pesce.
Gira gira il mondo:
Ecco perché luomo
Soffre di vertigini.
Ogni isola è una barca.
La gente che ci abita naviga
senza mai approdare.
Il pesce grande
Mangia il piccolo. Tutto
Si misura col righello.
Il mondo è tondo
Così dice la gente
Che lo vede piatto.
Se luomo perde
Il sentimento, gli rimane
Listinto della guerra.
Non ha preso sonno
Il sagrestano, e se nè andato
A suonare le campane.
Il principio lega,
Finché il tempo lo scioglie
Per una manciata di monete.
Qualcuno è stato ucciso.
Allassassino la condanna:
Se ne uccide un altro.
Nella banca della sorte
Ognuno gioca ciò che ha
Finché sindebita.
Fin dallinizio luomo
Ha desiderato rose senza spine.
Ecco rose di plastica.
Il pittore dipinge
Sempre frutta. In vita
Non lassapora mai.
Fine dellanno:
La gente beve e mangia,
Il cuoco sbadiglia.
Con le lacrime si nasce,
Con esse continui. Crescendo
Le avrai consumate tutte.
Un bambino è nato:
Se resta in silenzio, è morto.
Se piange, vivo.
Una festa in onore del nonno:
Tutti felici, lui silenzioso
Pensa a unaltra cosa.
Lospedale è addobbato,
Ma il malato brama
La porta esterna.
Non cè frutto sullalbero.
Chiedigli perché.
Ti racconterà la storia.
Luomo ha creato
Gli aeroplani. Dio
Gli uccelli.
Perché Newton,
Caduta la mela,
Non lha mangiata?
Lartista ha creato
Cose sorprendenti,
Ma continua a sbadigliare.
Nel campo dove il saggio
Ha seminato la risposta
È cresciuta la domanda.
La gente ride
Dellasino. Lui tace.
Il silenzio la sua risposta.
È uscita la lumaca
Felice della pioggia,
Un uomo lha schiacciata.
Durante le guerre
Dio si consola
Guardando gli animali.
Sale larcobaleno,
Le creature lo salutano,
La guerra continua.
La folla applaude.
Il toro sanguina
E stramazza al suolo.
Cè tanto spazio.
Lacrobata vuol camminare
Solo sulla corda.
Per il clown nel circo
La risata è applauso. Fuori,
Offesa.
Perdi una cosa,
La cerchi ovunque,
Fuorché nel suo posto.
Non troverai Dio
Nelle cattedrali se non lo vedi
In una formica.
Ti metti gli occhiali
Per vedere diversa
La stessa cosa.
Breve è la vita:
così dice il vecchio vedendo
i giorni passare.
La gente di unisola
Nasce al limite:
Tra terra e acqua.
Il sommozzatore si ricorda
Che nove mesi li ha già passati
In un acquario.
Il leone inferocito
Si fissa allo specchio,
La sua rabbia.
Con niente ti stordisci!
Il mondo ti fa girare sempre,
Neanche te ne accorgi.
La porta della giungla
è sempre aperta. Luomo
Entra e esce.
Un uccello ha detto una parola
Che nessuno ha capito. A Dio
è entrata nel cuore.
La folla applaude,
Il matador saluta,
Il toro morto.
Luomo e la tigre.
Se vince lui bravura.
Se lei tragedia.
Quando sogni
Trasformi la vita
In sciarada.
Sei caduto nellascesa?
Alzati e cura le ferite,
Abituati a cadere.
Vuoi capire un sogno?
Leggi il diario segreto
Scritto dal tuo cuore.
Luomo crede
Che gli animali siano muti.
Non parla le lingue.
Esatto il numero
Dei ciottoli in fondo al mare.
Lo sa solo Dio.
La rosa comprende
Che vivrà per poco sfiorisce.
Perciò profuma adesso.
Un giorno le pietre
parleranno e scriveranno
La storia vera.
Guerre e guerre,
Un intervallo tra di loro.
Questa è la storia.
Il turista scatta
Le foto di ciò che manca
Alla cartolina.
I bambini gioiscono
Del tempo davanti a loro,
Tanto non si vede.
Il poeta scrive
Canti per gli animali,
E poi li mangia.
Tinvecchi e rovisti
Nelle tasche per vedere cosa resta.
Nulla, tranne memorie.
Lidealista
Vuol cambiare il mondo.
Il mondo cambia lui.
Il silenzio non è morto.
Dagli unoccasione e vedrai
Quanto fracasso fa.
La carica del cuore
Sarresta ogni volta che
Sesaurisce il desiderio.
Il silenzio è un concentrato
Di parole dette, e infine
diventa suono comune.
Non aver paura della vita.
Nella giungla affila i denti,
O fatti crescere le ali.
Una lacrima naviga
A lungo nelle caverne nostre,
Finché poi affiora.
Ogni volta che Dio
Sorride al mondo,
Un fiore spunta.
Il fiore chiese a Dio
Cosa doveva fare,
E si è riempito di profumo.
Si mostrano le stelle
Ogni volta che Dio saffaccia
Alla sua finestra.
Invecchia luomo
Di fronte al mistero. In silenzio
Dio sorride.
La formica sospira.
Le orecchie delluomo colgono
Solo suoni grandi.
Un giorno capirai
Le fiabe della fanciullezza.
Con il tempo savverano.
Per vivere devi scommettere
Al casinò del tuo cuore
Fino allultimo centesimo.
Una farfalla vola
E savvicina a te, non troppo.
Niente confidenze.
Tu ridi sempre.
Se piangi, Pulcinella,
Nessuno ti crederà.
Conterò i ciottoli,
E se mi restano i numeri,
Conterò anche le foglie.
Una farfalla vola
Di qua e di là va
Come le dice il cuore.
Circondato dallacqua
Come rana su pietra
chi vive in unisola.
Se vuoi dipingere il mondo
Ti conviene usare la matita
Per poter cancellare.
Per cominciare a scrivere
Il poeta affila la parola
Sulla lama del cuore.
Castelli in aria.
Castelli sulla sabbia.
Così sparì lambiente.
Il cuore è discreto.
Senza rumore batte.
Senza rumore si ferma.
È un contratto il mondo.
Cè un tempo per entrare,
E un tempo per uscire.
Il tuo cuore ti conficca
Le radici, e il corpo
Te le scioglie.
Un verme calpestato.
Il suo dolore muto
Altrettanto tremendo.
Di fronte alla folla
Il dolore altrui
è solo spettacolo.
La tigre sogna
Di uscire dalla gabbia
E farvi entrare luomo.
Ho chiesto a un verme
Chi lha creato. Mi ha risposto:
Qualcuno che mi ama!.
Senza parole nasce
Luomo, affinché ricordi
Che il silenzio è di Dio.
Luomo inventa
Le parole, e il cuore si lamenta
Dessere ancora muto.
Dio parla
Con la lingua del silenzio.
È suono da dentro.
Prima di toccare te
La morte tocca gli altri,
Per abituarti.
Sotto la lente
La lucertola diventa coccodrillo.
Chissà se è vero?
Andiamo nella giungla.
Ti farò vedere ciò che resta
Degli antenati.
Lungo tutta la vita
Coltiva una menzogna, basta
Che non ci credi mai.
Cosè il passato?
Una memoria che come la sfiori
Ti diventa fiaba.
Non profuma la rosa,
E non cantano gli uccelli,
Quando piange Dio.
Gli angeli in Paradiso
Non usano le ali,
Perché sono in casa.
Quanta gente normale!
Quanta gente più bella di me!
dice Monna Lisa.
Una parola riesce a entrare
Dentro a un uomo e lì resta
Come pietra.
Facci ridere, buffone!
Cè bisogno che qualcuno soffra
Per le tristezze nostre.
Prima di dormire
I santi del Paradiso
Dicono le preghiere.
Con tutta la rabbia
Londa viene e va,
Senza decidersi.
LArca è piena,
E in Noè solo un pensiero:
Dovè la colomba?
Questo problema
Oggi lo scordi, domani
Ne avrai un altro.
Sul volto del mare
Gocce di pioggia cadono:
Le lacrime di Dio.
In principio ho imparato
A parlare. Cresciuto,
Imparerò a tacere.
Dipingi un sorriso,
E se lo dipingi bene,
Aggiungi un bacio.
Un mendicante desidera
Le briciole degli altri
Per fare festa.
Entra luomo
Nella giungla per imparare
La nostalgia.
Per salire in Paradiso
Il ragno tesse una tela
Dalla terra al cielo.
Castelli in aria!
Oh, se potessi capire
Perché son caduti...
Ti ho portato questa rosa,
Lungo la strada sè appassita...
Così fa il tempo.
Ognuno nasce
Con una giara di lacrime nel cuore
Che gli basta per tutta la vita.
Con una lucerna fievole
Luomo compete
Contro il potente sole.
Non desiderare troppo.
Al massimo innalza le mani
Fino alle stelle.
Una sedia di paglia
Sempre vuota nellangolo.
Dove se nè andato il nonno?
La madre capisce tutto.
I pensieri dei figli
Li ha portati in grembo.
Una lacrima di Dio
È caduta su questo mondo
E il mare è straripato.
È bella la pace.
Luomo lha sempre desiderata
Con la spada in mano.
I volti di un attimo:
Souvenir raccolti
Negli aeroporti.
Prima di partire
Ognuno lascia una lacrima.
Così sè formato il mare.
Sono nemici
Che vanno a braccetto:
Larte e la vanità.
Pesante è la memoria.
Ecco perché luomo zoppica
Man mano che invecchia.
Tutto ticchetta
Con ritmo naturale.
Dio è poeta.
Una farfalla cerca
Il fiore dei suoi sogni.
Tanto tempo per scegliere.
Aveva già in mente
Un missile chi allinizio
Creò una freccia.
Dopo aver scoperto
La verità, luomo
Inventò la bugia.
Cammina lentamente
Luomo lungo la vecchiaia.
Ha paura di arrivarci.
Muore un poeta
E si lascia dietro un fardello
Di sentimenti.
Metti un po di zucchero
Nel piatto della tua rabbia.
Se ne andrà lappetito.
Quantè invidioso luomo!
Ha inventato gli aerei
In forma di uccelli.
È sempre un uomo
Colui che ne massacra milioni
E bacia una rosa.
Un agnello e una tigre
Abbracciati per la prima volta:
Così è il Paradiso!
Uno scienziato sbircia
Da una ventola e scorge
Spazi infiniti.
La Medicina:
La guerra contro i nemici
Che portiamo dentro.
Così disse Gesù
Allasino: Chi cammina con Me
Dovrà soffrire.
Come Ali Babà
Ci affacciamo al mondo
Da una porta socchiusa.
Ogni sogno schiude
I cassetti della memoria,
E così li lascia.
Ogni uomo, unisola.
Deve rischiare per incontrarsi
Con altre isole.
Nelle strade larghe
Lacrobata si chiede
Perché tanto spreco.
Mentre facevi ruotare
Con le mani il mondo, Signore,
Tabbiamo visto piangere...
Lorologio del nonno
Ha lancette fisse,
Come il suo sguardo.
Avrei voluto camminare con te,
Farfalla, ma le tue strade
Non sono le mie.
Cresci e butti via
Ogni giocattolo... tra cui
La fantasia.
Un piacere ti chiedo,
Signore! In Paradiso mettimi
Vicino a gente che conosco.
Estirpa la memoria
Da dentro te, e volerai
Leggero come piuma.
Non ti dimenticare, ci incontriamo
In ogni caso alla porta del Paradiso,
Caro cane mio!
Il primo poeta
È nato nel bosco, ascoltando
Gli uccelli cantare.
Cosa è un poeta?
Un uccello canoro che infine
Impara a scrivere.
Quale dizionario
Spiega le parole dette
Dal vento agli alberi?
Si svegliò cantando
Luccello in terra di guerra.
Non sa sparare.
Ti daremo una medaglia,
Soldato, se vai in guerra
Sia vivo, sia morto.
Finora la colomba
inviata da Noè sullarca
Non è arrivata.
Si schiude la rosa,
E in silenzio saspetta
Che la guardiamo.
Prima di partire
Ognuno lascia una lacrima.
Così si è formato il mare.
Il vulcano dorme.
Quando si sveglia mostra
Cosa ha dentro il cuore.
Traduzione italiana dal maltese di Marina Morbiducci
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