Levento reale
più importante,
nel nuovo disordine mondiale,
è comunque
che lIran avrà
la bomba
e diventerà la
principale potenza in quella regione.
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Negli ultimi anni è entrata in gioco una serie di nuove
realtà politico-economiche: sono almeno quattro o cinque,
e tutte incidono su quello che francamente chiamerei un nuovo
disordine mondiale.
Il primo elemento nuovo è la crescita economica in Cina,
in India e in alcuni altri Paesi in rapida espansione: lo sviluppo
ha incrementato la domanda globale di energia, il che significa
un maggiore potere economico e politico per i Paesi esportatori
di quellenergia. Tra queste nazioni si annoverano la Colombia
e lIran, luna e laltro ostili agli Stati Uniti;
ma anche la Nigeria, che risente delle conseguenze dellinstabilità
politica; la Russia, che cerca di re-imporsi sulla scena mondiale;
lArabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti nel Golfo, intrappolati
tra le ambizioni regionali dellIran e le popolazioni locali
che sono in fermento sotto una serie di regimi autoritari.
Nei Paesi arabi che hanno sperimentato la democrazia, i vincitori
per eccellenza sono i partiti estremisti islamici. Hamas ha ottenuto
la maggioranza nelle zone palestinesi, Hezbollah si è assicurato
una rappresentanza nel Parlamento libanese e due seggi nel suo gabinetto,
la Fratellanza Islamica ha ottenuto il maggior consenso in Egitto
e le libere elezioni di cui si parla da tempo in Arabia
Saudita probabilmente porterebbero al rovesciamento della famiglia
che vi regna.

Il secondo elemento è la dipendenza degli Stati Uniti da
questo elenco di Paesi, tutti produttori di petrolio. Sin dalla
prima crisi energetica, allinizio degli anni Settanta, gli
Stati Uniti dipendono sempre più dal petrolio degli altri.
Il Congresso americano non è riuscito ad approvare leggi
in grado di consentire una nuova consistente ricerca e nuove fonti
di produzione di petrolio a livello nazionale, oppure la costruzione
di centrali nucleari. Per il prossimo futuro gli Stati Uniti resteranno
quindi fortemente dipendenti dallimportazione di energia,
rendendo la propria economia esposta al rischio di interruzioni
delle forniture.
Il terzo elemento di questo nuovo disordine mondiale riguarda lEuropa:
anche il Vecchio Continente dipende dallimportazione di energia,
fattore che frena le sue linee dazione negli affari internazionali.
Se possibile, anzi, lEuropa sta anche peggio degli Stati Uniti.
Perché gli europei avranno difficoltà ad affiancarsi
agli Stati Uniti nella cooperazione internazionale per la sicurezza,
soprattutto per quanto concerne le azioni militari. La Francia abitualmente
si oppone alla politica estera americana: in parte a causa di una
visione discordante sulla risposta più appropriata ai problemi
globali, ma principalmente a causa della sua ostilità storica
verso gli Stati Uniti e dellaffievolirsi dellinfluenza
francese a livello planetario.

Ma cè un quarto fattore, nella crisi delle certezze
mondiali, e riguarda Mosca. La Russia è il secondo produttore
di petrolio su scala mondiale dopo lArabia Saudita. La Russia
possiede le risorse e la volontà politica, come ha dimostrato
lo scorso inverno, quando ha ridotto le forniture di gas allUcraina,
di decidere se gli europei avranno case riscaldate o meno. Negli
anni a venire gli europei dovranno mostrare un maggiore rispetto
per gli interessi della Russia.
A livello mondiale, gli Stati Uniti stanno perdendo rispetto e prestigio.
Non sono riusciti a raggiungere lobiettivo che si erano prefissi
in Iraq, cioè quello di creare un Paese unificato e democratico.
LIraq risente di una sempre maggiore violenza tra sette religiose,
che probabilmente sfocerà in una vera e propria guerra civile.
Questa dividerà il Paese in regioni sciite, sunnite e curde.
Ma gli Stati Uniti e la Nato non sono stati in grado nemmeno di
portare pace e stabilità in Afghanistan contro i talebani
rimasti. Questi insuccessi hanno incoraggiato lIran e altri
movimenti estremisti islamici.
Levento reale più importante, nel nuovo disordine mondiale,
è comunque che lIran avrà la bomba.
Le armi nucleari permetteranno allIran di dissuadere gli americani
dallintraprendere azioni contro il Paese o le sue ambizioni
regionali. Con larma atomica lIran potrà minacciare
la distruzione di Israele e frenare gli Stati Uniti nelle future
operazioni militari in Medio Oriente. Con la bomba e con i missili
a lungo raggio nel suo arsenale, lIran diventerà la
principale potenza in quella regione. LIran e gli sciiti iracheni
rappresenteranno un blocco di potere dominante in Medio Oriente.
Lenergia diventerà unarma economica e politica
che lIran sarà in grado di usare per realizzare le
proprie ambizioni. Il prezzo dellenergia resterà alto
e continuerà ad aumentare a fronte della crescente domanda
su scala globale. La minaccia di dover pagare cento o duecento dollari
per un barile di petrolio nel caso lIran decidesse di frenare
la produzione o le forniture attribuisce a Teheran un tale potere
di ricatto da poter neutralizzare linfluenza e il peso politico
degli Stati Uniti. Questi ultimi saranno sempre più isolati,
mentre lEuropa cercherà i propri approvvigionamenti
di energia e perseguirà i propri interessi.

Quando esattamente lIran avrà la sua bomba atomica
non si sa. Lunico evento che potrebbe modificare questa situazione
è una rivoluzione con la quale il regime dei mullah e degli
estremisti islamici verrebbe soppiantato da un sistema democratico
che cerca rapporti pacifici con i Paesi occidentali. Soltanto pochi
esperti prevedono che in Iran possano verificarsi una rivoluzione
del tipo di quella avvenuta in Polonia o in Ucraina.
I futuri leader americani dovranno affrontare un mondo nel quale
linfluenza americana e il potere americano diminuiranno in
maniera drastica. Se a questo scenario si aggiunge la crescente
potenza economica della Cina, un nuovo ordine mondiale si sta profilando
allorizzonte. Negli anni a venire gli esperti degli istituti
di ricerca in America e in Europa che si occupano della sicurezza
nazionale avranno il loro bel da fare.
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