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Mezzo secolo fa, il Trattato di Roma, il processo di unificazione
più ambizioso del dopoguerra. E oggi? Oggi lEuropa
è unarea del mondo ricca, pacifica, con benessere diffuso,
dove la tutela dei diritti delluomo e dei diritti del lavoro
è garantita a tutti. Il Trattato, istitutivo della Comunità
economica europea, si basava sui principi della cooperazione, dellintegrazione
economica e agricola tra Paesi; grazie alla solidarietà economica
e alla perequazione dei fondi, la crescita è stata garantita
anche alle aree depresse, come Spagna e Irlanda. Questo meccanismo
virtuoso ha delle eccezioni, come il Sud dItalia: colpa, comunque,
non dellEuropa, ma delle scelte politiche del Bel Paese, che
hanno perpetuato il dualismo contro il quale pure si erano battuti
gli spiriti grandi e solitari della cultura e della
civiltà meridionale.

LEuropa è unarea di libero scambio di beni,
ma non ancora del tutto integrata: esistono forti asimmetrie fiscali,
i mercati finanziari sono ancora molto frammentati: queste carenze
nel medio periodo possono consolidare il divario di crescita tra
aree del Vecchio Continente, rendendolo permanente. Con la nascita
della moneta unica, nel 2002, il commercio con lestero è
diminuito, consolidando il commercio intra-area, mentre la politica
monetaria comune ha avvantaggiato lintrapresa finanziata con
il credito. Tuttavia, i tassi dinflazione nazionali nellultimo
decennio divergono marcatamente, grazie ai diversi meccanismi concorrenziali
e di struttura del mercato che caratterizzano i Paesi membri. Larroccamento
nelle posizioni di tutela a oltranza di rendite di posizione, di
diritti a cui non corrispondono doveri, e di benefici insostenibili,
contribuiscono ad ampliare e a consolidare il divario. La concorrenza
asiatica fa il resto.
Il nostro è il Paese che ha meno riformato, ristrutturato,
corretto i propri difetti. Ma non possiamo indugiare oltre. Leuro
ci ha consentito una stabilità che mai avremmo potuto conseguire
da soli; ha eliminato il rischio di cambio, ha azzerato i costi
di transazione, ha stabilizzato i valori, ha imposto un rigore alla
spesa pubblica. Ma anche lassenza di un governo
del rapporto con le altre monete ha mitigato i benefici per la nostra
economia, fortemente votata allexport. Il Trattato di Roma
ha fondato la crescita sulla creazione di unarea chiusa di
scambi, controlli e garanzie, ma è venuta meno lunione
di intenti in settori strategici come la difesa, lenergia,
i trasporti, la fiscalità. Fatta lEuropa dei commerci,
ora è necessario gettare le basi per una vera integrazione
politica, perché essa possa sopravvivere ai suoi fondatori.
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