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Il sonno
della ragione genera mostri, scriveva Goya in pieno Illuminismo.
Oggi questi mostri ci comandano. Pensavamo che i nuovi barbari generati
dalla follia del ‘68 fossero estinti, come creature della preistoria
violenta e oscura. Invece no [...]. Si sono all’improvviso
risvegliati. Il Papa è la loro ossessione, il loro capro
espiatorio perché dice la verità e questo, per chi
fonda sulla mistificazione il proprio potere, è inaccettabile
[...]. La radice remota (di quanto è avvenuto, N.d.R) è
nella triste disabitudine ad usare con ragionevolezza la ragione,
a non privilegiare le ideologie sulla osservazione della realtà,
ad essere più attaccati alla verità che ai propri
pregiudizi. Le ideologie di sinistra sono state maestre in questa
diabolica arte distruttiva della autentica razionalità [...].
I nuovi barbari non se ne sono mai andati, sono solo un po’
imbolsiti e grassi, tanto hanno mangiato, nel Palazzo, alle nostre
spalle.
Giuseppe Feyles
Il Tempo
Quelle
aule che non hanno esitato a dare libertà di espressione
a vecchie baldracche del terrorismo nostrano, a cattivi maestri
del pensiero deficiente, sono state di fatto negate ad un uomo che
doveva solo assistere, come ospite invitato dal Rettore della Sapienza,
all’inaugurazione dell’anno accademico [...].
Passi per certe vecchie cariatidi dell’intellettualismo di
sinistra, foraggiate per anni attraverso riviste che nessuno leggeva
e lautamente finanziate dai governanti della Prima Repubblica (ogni
riferimento a Flore d’Arcais non è casuale), ma per
chi della libertà di parola ha fatto la battaglia di una
vita questa è una macchia davvero indelebile. Questi professori
mi ricordano altre tristi figure del ‘68 e del ‘77, pronte
a mandare allo sbaraglio tanti giovani attratti dalle sirene della
ribellione senza se e senza ma.
Andrea Pamparana
Il Tempo
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