Dicembre 2008

GRANDE CRISI E “AMERICAN WAY OF LIFE”

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SOCIALISMO DI STATO.
AMERICANO

Slavoj Zizek

Docente Università di Lubiana
 
 

 

 

Moral hazard. Perch´ dovremmo aiutare quelli che hanno sbagliato e lasciare che sia chi ha un mutuo a pagare per loro? Qualcuno si comporta in modo immorale perch´ sa che la legge o le istituzioni lo proteggeranno dai rischi.

 

Il 23 settembre il senatore repubblicano Jim Bunning definì “antiamericano” il piano Paulson. «Qualcuno deve accollarsi le perdite. Possiamo far pagare chi ha preso le decisioni sbagliate o possiamo chiedere ad altre persone di condividere le difficoltà di chi
sbaglia. Il ministro ha chiesto ai contribuenti di condividere gli affanni di Wall Street. Questo salvataggio è socialismo finanziario ed è antiamericano».
È interessante notare che l’opposizione al progetto è stata formulata in termini di conflitto
di classe: Wall Street contro Main Street, vale a dire contro la gente comune. Perché dovremmo aiutare quelli che hanno sbagliato (Wall Street) e lasciare che sia chi ha un mutuo (Main Street) a pagare per loro? Siamo davanti a un chiaro esempio di quello che in economia si chiama moral hazard, cioè il pericolo che qualcuno si comporti in modo immorale perché sa che la legge o le istituzioni lo proteggeranno dai rischi. Se sono assicurato contro gli incendi, prenderò meno precauzioni. Lo stesso discorso vale per le
grandi banche: incassano i profitti, ma sono garantite contro le grandi perdite.
Anche il democratico Michael Moore ha attaccato il piano di salvataggio, definendolo la rapina del secolo. Questa imprevista coincidenza di posizioni tra la sinistra e i conservatori dovrebbe farci riflettere. Hanno in comune il disprezzo per i grandi speculatori e per i manager delle aziende che traggono profitto da decisioni rischiose, sapendo di poter contare su un “paracadute d’oro”. I lavoratori che hanno perso il posto e i risparmi con il fallimento della Enron erano sicuramente esposti a un rischio, ma non avevano mai avuto la possibilità di scegliere. Quelli che erano effettivamente a conoscenza del pericolo e avevano la possibilità di intervenire per salvare la situazione (i manager) avevano potuto ridurre al minimo le loro perdite vendendo le azioni in loro possesso prima della bancarotta. È vero che viviamo in una società a rischio, ma alcuni fanno le scelte (Wall Street) e altri (Main Street) si prendono i rischi.
Il piano di salvataggio è l’inizio del socialismo di Stato in America? Se lo fosse, sarebbe molto singolare: è un provvedimento studiato non per aiutare i poveri, ma i ricchi, non quelli che chiedono i soldi in prestito, ma quelli che li prestano. Socializzare il sistema bancario va bene solo quando serve a salvare il capitalismo. C’è una simmetria con la Cina
di oggi: i comunisti cinesi usano il capitalismo per rafforzare il loro potere, mentre gli Stati Uniti usano i provvedimenti socialisti per stabilizzare il sistema capitalistico.
E se il moral hazard fosse insito nella natura stessa del capitalismo? Il problema è che non è possibile tenere separati gli interessi: nel sistema capitalistico il benessere di Main Street dipende da quello di Wall Street. Quindi, mentre i populisti repubblicani che si sono opposti al salvataggio stavano facendo la cosa sbagliata per il motivo giusto, quelli che lo hanno proposto stavano facendo la cosa giusta per il motivo sbagliato. Mentre quello che va bene per Wall Street non va necessariamente bene per Main Street, lo stesso Main Street non può prosperare se non prospera Wall Street. Questo squilibrio concede un vantaggio a priori a Wall Street. Ricordate l’argomento usato di solito contro la redistribuzione della ricchezza? Invece di rendere più ricchi i poveri, rende più poveri i ricchi. Questo atteggiamento riflette una visione precisa di come lo Stato dovrebbe intervenire sull’economia: anche se tutti vogliamo che i poveri stiano meglio, è controproducente aiutarli direttamente, perché non sono loro gli elementi dinamici e produttivi della società.

Il Nymex di New York,il principale mercato mondiale per “futures” e “options” sui prodotti energetici. - ICP, Milano
Il Nymex di New York,il principale mercato mondiale per “futures” e “options” sui prodotti energetici. - ICP, Milano


L’unico modo per aiutarli è far diventare i ricchi più ricchi, e i profitti arriveranno automaticamente anche ai poveri. Oggi questo significa che se regaliamo abbastanza soldi a Wall Street, alla fine qualcosa arriverà a Main Street. Se vogliamo che la gente abbia i soldi per comprarsi un appartamento, non dobbiamo darglieli direttamente, ma dobbiamo
aiutare quelli che glieli prestano.È troppo facile liquidare questa tesi come una difesa ipocrita dei ricchi. Il problema è che il ragionamento funziona finché restiamo nella logica del capitalismo: l’aiuto a Wall Street avrà davvero delle ripercussioni sulla vita di Main Street. Per questo i democratici che hanno appoggiato il salvataggio non sono stati incoerenti con le loro idee. Il grande filosofo tedesco Immanuel Kant non ribaltava lo slogan conformista «non pensare, obbedisci» con lo slogan «non obbedire, pensa». Preferiva, invece, «obbedisci, ma pensa». Il piano di salvataggio è un ricatto, e di conseguenza dobbiamo resistere alla tentazione di agire per rabbia e danneggiare noi stessi. Anzi, dobbiamo trasformare la nostra rabbia in fredda determinazione e chiederci se vogliamo una società in cui un ricatto simile sia possibile.

   
   
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